A pochi chilometri da Chiavenna, appena prima del confine con la Svizzera, più precisamente a Borgonuovo, si trovano le cascate dell’Acquafraggia.
A due ore da Milano o Varese, e una sola da Como, sono il luogo ideale per una gita in Lombardia.
In estate si trasformano in vere e proprie piscine naturali dove rinfrescarsi e farsi un bel bagno.
Nel verde circostante si può allestire un picnic per godersi una pranzo all’aria aperta.
Non mancano sentieri per fare trekking e godersi panorami affascinanti.
Se avete in mente di pianificare una spettacolare gita in Lombardia non potete perdervi le cascate dell’Acquafraggia.
Come arrivare alle Cascate dell’Acquafraggia
Prendete la Strada Statale 36 in direzione Chiavenna. Se arrivate dal versante occidentale del lago di Como percorrete la SS 340 dir Regina fino a Sorico dove poi vi unirete alla SS 36. Una volta arrivati troverete indicazioni turistiche per le cascate, nella stessa direzione del confine di Stato a Castasegna.
Vi consigliamo di parcheggiare dietro al bar Mood oppure davanti al Kiosko Legnone, i due ingressi delle cascate.
Controllate sempre i cartelli dei parcheggi per i costi e gli eventuali limiti di sosta.
Ovviamente nei weekend estivi e nelle giornate di ponte o festa è bene arrivare sul presto in modo da garantirsi un posto.
Attenzione in alcuni periodo dell’anno l’ingresso alle cascate è a pagamento.
DATE: 1 giugno-31 luglio solo festivi e prefestivi 08.30-18.30 – 31 agosto: tutti giorni 08.30-18.30 – 15 settembre: solo festivi e prefestivi 08.30-18.30
TARIFFE: 3€ a persona – ingresso gratuito per i residenti, disabili, anziani sopra i 75 anni, bambini sotto i 5 anni.
Bagno alle piscine naturali dell’Acquafraggia
Le cascate sono davvero maestose. Il torrente Acquafraggia nasce dal pizzo Lago, a 3050m di altitudine. Nel suo percorso scende verso due valli sospese, a due diverse altitudini, formando così diverse cascate. Da qui il nome del torrente: Acqua Fraggia che deriva dal latino “acqua fracta” ossia interrotta dalle cascate. Gli ultimi due salti, i più suggestivi, sono quelli visibili già dalla strada. Avvicinandosi si ha la sensazione di essere quasi dentro la cascata, tanto sono forti gli scrosci e gli spruzzi d’acqua.
Alla base si formano così diverse bolle d’acqua, delle vere e proprie piccole piscine naturali. D’estate, residenti e turisti passano la giornata a fare bagni e prendere il sole. C’è chi organizza un picnic, chi gioca a pallone, chi legge un libro. I ragazzi si tuffano dalla rocce più grandi, laddove la profondità lo permette. Mi è capitato perfino di trovare anziani con le sdraio direttamente in acqua per tenere i piedi ammollo e contrastare le alte temperature. La giornata alle piscine naturali è un appuntamento immancabile nelle mie estati in Valchiavenna. I bambini si divertono sul prato o sulla spiaggetta di sassolini e possono bagnarsi in sicurezza visto che l’acqua in molti punti non è troppo profonda e nemmeno troppo fredda!
Attenzione! Sotto le cascate è caldamente sconsigliata la balneazione. L’acqua arriva con un impeto tale da rendere pericoloso un bagno nel primo bacino. Oltre al pericolo di caduta di detriti da 170m di altezza.

In piena estate l’acqua ha una temperatura perfetta per dei bagni rinfrescanti!
Sentieri per il trekking alle cascate dell’Acquafraggia
Due sono i percorsi che partono dalle cascate, più esattamente dal lato del chiosco Mood. Il sentiero panoramico e la mulattiera che porta al rifugio Savogno. Si tratta di veri e propri percorsi di trekking, non eccessivamente impegnativi ma con salite e tratti ripidi. Si trovano all’esterno del parco, per cui non serve pagare il ticket d’ingresso alle cascate. Non è possibile portare i passeggini. Il nostro consiglio è di valutare l’età dei vostri figli, la loro dimestichezza con percorsi in montagna o l’eventualità di caricarli sulle spalle con gli appositi marsupi.
Sentiero panoramico
Si tratta di un sentiero di circa un’ora che costeggia le cascate. Il livello di difficoltà è segnato come E (Escursionismo). La passeggiata, sebbene veloce, ha dei tratti molto ripidi e scoscesi, ma la fatica viene ripagata dallo splendido panorama. Si passa attraverso il bosco per ammirare la splendida vegetazione e, di tanto in tanto, si possono scorgere alcuni dei salti della cascata oltre ad una veduta dall’alto di Chiavenna. Una passeggiata adatta a chi ama mettersi un po’ alla prova e vuole portarsi a casa qualche fotografia suggestiva!

Veduta dall’alto della città di Chiavenna
Mulattiera verso Savogno
Il secondo sentiero è una vera e propria scalinata che porta all’antico borgo abbandonato di Savogno. Un luogo affascinate e misterioso, disabitato dal 1968. Circa 3.000 scalini che vi porteranno sino al Rifugio Savogno dove potrete anche pranzare ma solo dopo aver verificato l’effettiva apertura contattando direttamente il rifugista.
Il percorso dura un’ora e mezza, è sicuramente più impegnativo di quello panoramico, ma se siete fortunati, potrete scovare una piscina naturale dove fare anche il bagno. In piena estate la temperatura dell’acqua è decisamente rinfrescante.
E se il primo sentiero non vi è bastato, dopo pranzo, potrete proseguire alla scoperta del borgo di Dasile, del lago dell’Acquafraggia fino agli alpeggi di Corbia.

Il borgo disabitato di Savogno
Dove mangiare alle cascate dell’Acquafraggia
Alle entrate delle cascate ci sono due chioschi che servono panini, pizzette, bibite e gelati. Si può pranzare ma anche solo fare un aperitivo godendosi la frescura delle cascate.
Per chi, invece, volesse assaggiare le prelibatezze della Valchiavenna si può scegliere uno fra i tanti crotti, i ristoranti tipici della zona.
I piatti serviti sono quelli della tradizione, per cui bresaola, sciatt, formaggi d’alpeggio, carne alla piota, costine al lavéc ma soprattutto i mitici pizzoccheri della Valchiavenna. Non lasciatevi trarre in inganno dal nome, non si tratta delle classiche tagliatelle di grano saraceno bensì di gnocchetti bianchi (la tradizione li vorrebbe fatti con il pane raffermo) strabordanti di formaggio fuso e irrorati da abbondante burro di montagna. E per concludere dei semplici ma deliziosi biscottini di prosto.
Avrete bisogno di un buon digestivo, vi consigliamo la grappa! Molte etichette provengono proprio dalla Valtellina, avrete l’imbarazzo della scelta.
Fra i numerosi crotti vi consigliamo il Crotto Belvedere, il più vicino alle cascate e con un grazioso dehors. Il Crotto Quartino, in frazione Santa Croce, vanta una delle cucine più tradizionali. Il Crotto Ubiali mescola sapientemente modernità e tradizione e infine, il Crotto Ombra, fra i più storici propone una cucina più elegante e la variante classica dei pizzoccheri.
A voi la scelta!
Se volete scoprire di più su Chiavenna e la Valtellina leggete anche i consigli su un weekend in Valtellina e l’articolo sul ponte Tibetano!
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