Come vi abbiamo raccontato nell’articolo, la Calcidica è una penisola della Grecia che nella parte meridionale si apre in tre lembi di terra, chiamati dita: Cassandra, Sitonia e Monte Athos. Oggi vi racconteremo proprio di quest’ultimo, il più mistico dei tre.
Due sono i modi per vederlo: comodamente dalla barca e accessibile a tutti, oppure soggiornando sul monte presso i monaci. In tal caso si dovrà essere muniti di un permesso che però può essere concesso soltanto agli uomini.. curiosi di sapere il perché?
Monte Athos, il terzo dito della penisola Calcidica
Nella Grecia settentrionale, più precisamente sulla penisola Calcidica, esiste uno stato autonomo ubicato sul Monte Athos. Con i suoi 2.033 m di altezza, l’Athos può essere considerato l’autentico cuore spirituale dell’ortodossia.
Solo i monaci, 2.000 ad oggi, possono risiedere nei monasteri presenti, 20 in tutto:
Grande Lavra, Vatopedi, Iviron, Hilandar, Dionisio, Koutloumousiou, Pantokrator, Xiropotamou, Zografou, Dochiariou, Karakalou, Filotheou, Simonos Petra, Aghiou Pavlou, Stavronikita,, Xenophontos, Osiou Grigoriou, Esfigmenou, San Panteleimone, Konstamonitou.
Una volta ottenuto il diamonitirion (permesso rilasciato dall’ufficio Pellegrini a Salonicco) tutti, ortodossi e non, potranno godere di questo museo a cielo aperto immerso in una natura quasi incontaminata. Tutti, ad esclusione delle donne.
Sembra assurdo a pensare che un posto così esista proprio in Europa, ma è così. Infatti, in virtù di un decreto emesso nel 1060 dall’imperatore di Bisanzio, Costantino Monomachos, i monaci vietano l’ingresso alle donne. Questo perché l’unica donna che ha calcato quelle terre fu proprio la Vergine Maria, cui è dedicato il monte.
In segno di rispetto, Maria è, dunque, l’unica presenza femminile consentita.
CURIOSITA’: L’ingresso al Monte Athos è bandito anche ad animali di sesso femminile ad esclusione di gatti, insetti ed uccelli.
Negli anni ’20 la scrittrice francese Maryse Chiosy trascorse ben un mese sul monte Athos in incognito, dove scrisse il libro “Un mois chez les hommes”
Nel 1930 anche Aliki Diplarakou, prima miss Europa greca, si vestì da uomo e si introdusse furtivamente sella penisola proibita.

Panorama della vetta del Monte Athos
Come raggiungere e visitare il Monte Athos
Due sono i modi per visitare il monte Athos: in barca o soggiornandovi per almeno giorni, in questo ultimo caso però l’accesso è consentito solo agli uomini.
In barca (accesso a tutti)
La Calcidica travel agency organizza un tour che prevede spostamento in pullman e traghetto con possibilità di vedere dal mare i monasteri di Dohiariou, Xenofontos, Dionysiou, Simon Petras, Pantaleimonos, Limani, Dafnis Grigoriou, Pavlou Nea skiti, g.Annas. In alternativa, come fatto da noi, si può scegliere l’escursione con pausa-spiaggia, guardando 4 monasteri per fare tappa poi alla Banana Beach dell’isolotto di Ammuliani.

Il monte Athos si può vedere dalla barca, partendo dal porto di Sithonia
Soggiorno esplorativo o spirituale (accesso solo agli uomini)
Consigliamo di prenotare con largo anticipo in quanto il numero di visitatori è chiuso a 110 al giorno (ma di questi solo dieci sono riservati agli stranieri di religione non ortodossa).
Il costo si aggira sui 35€ al giorno per gli stranieri. I pasti ed il soggiorno nei monasteri è gratuito ma è buona cosa fare donazioni in proposito.
Per poter accedere al Monte sacro è necessario possedere il diamonitirion.
Due sono i tipi di Diamonitirion, uno che permette ai visitatori di passare una notte in ogni monastero per un massimo di tre giorni, l’altro se invece si vuole fare un percorso spirituale più’ importante. L’iter è il seguente:
- Chiamare il Bureau per sapere la disponibilità Mount Athos Piligrims’ Bureau 109 Egnatia Street – Salonicco tel. + 302310252578 fax +302310222424 mail piligrimsbureau@c-lab.gr.
- Dopo la prenotazione inviare un fax con la copia del passaporto.
- Si riceverà poi via fax o mail la conferma dal Bureau con tutte le istruzioni.
- Al vostro arrivo dovrete andare all’ufficio pellegrini aperto dalle 8 alle 14 a ritirare il Diamonitirion
Cosa vedere sul monte Athos: monasteri e tesori dei monaci
Il monte Athos è un posto fuori dal mondo e dal tempo. Per secoli fino ad oggi è rimasta viva la tradizione spirituale, liturgica, artistica, letteraria, architettonica della chiesa bizantina nella sua purezza.
La parte più selvaggia della penisola si trova nell’estremo sud. Si tratta di Karoulia. Incastonati fra le rocce si possono scorgere i rifugi dei monaci che hanno scelto l’eremitismo errante.
Oltre alla preghiera e alla meditazione i monaci fanno lavoretti a mano che vendono in cambio di cibo.
L’unico centro abitato, da soli 160 monaci, è Karyes, che è la sede amministrativa di questa piccola repubblica indipendente.
Sulla penisola sono presenti 20 monasteri dove sono conservati piccoli grandi tesori: portici, chiese, torri, cupole, mosaici, icone e ori bizantini.
Da non perdere il monastero di Lavra, con le opere di Teofane di Creta e il monastero di Dionisio dove potrete ammirare i dipinti di Zorzi del Cinquecento.
Non solo, il monte Athos vanta circa novemila manoscritti corredati da preziose miniature.
I pellegrini inoltre vengono anche fino qui per le inestimabili reliquie cristiane che sono qui conservate: si parla addirittura del pezzo della croce di Cristo e dei doni dei Re Magi a Gesù bambino.

I monasteri del Monte Athos hanno ricchezze e reliquie inestimabili
Monte Athos: la storia tra leggende e realtà
Madre di tutte le leggende è proprio quella che da il nome a questo mistico monte.
Si narra di un viaggio della Vergine Maria che, giunta alla penisola e affascinata dal luogo, chiese a suo Figlio che questo lembo di terra le fosse dedicato. Da qui deriva il nome: “il giardino della Vergine”.
C’è chi dice che le origini del monte risalgano all’era di Costantino e chi addirittura all’epoca romana. Una raffigurazione nel cenobio di Karakalòs, mostrerebbe l’imperatore Caracalla come fondatore di questi luoghi sacri. Ipotesi remota, anche se sembrerebbe realmente esistito un santuario dedicato ad Artemide.
Sempre dalla mitologia greca deriva un’altra leggenda. Athos era un gigante della Tracia in continua lotta con Poseidone. Durante uno scontro Athos rimase ucciso e il Dio lo seppellì sotto un’enorme montagna che da allora prese il suo nome.
In realtà i primi documenti che testimoniano la presenza dei monaci risalgono al Medioevo Bizantino.
La forma di vita monastica più praticata sulla penisola era quella eremitica. I monaci si dedicavano all’ascesi, talvolta guidati da un anziano spirituale, chiamato gherontes.
Primo asceta di cui si parla è Pietro l’eremita. Sebbene si ritrovi negli affreschi dei monasteri, dipinto nudo e con una lunga barba, la sua figura è, però, semi-leggendaria.
E’ con sant’Atanasio l’Athonita, che viene fondata la prima vera comunità di monaci: la Grande Lavra. Con lui comincia lo sviluppo monastico dell’Athos. Molti monaci provenienti dalle più disparate regioni dell’ecumene si stabiliscono sulla penisola e fondano un proprio monastero: georgiani (Iviron), russi (San Panteleimone), serbi (Hilandar), latini, rumeni, moldavi, valacchi….
Con la divisione della Chiesa Occidentale, saranno gli ortodossi ad avere la meglio e a perpetrare la tradizione monacale.
Nei secoli successivi l’Athos accoglie le grandi rinascite spirituali, come quella esicastica del XIV secolo e quella dei Kollivades del XVIII sec.
Fino agli anni ’70 dove il monachesimo ortodosso conosce una nuova fioritura grazie a figure di gherontes come padre Paisios, padre Porfirios o Efrem di Katunakia che hanno richiamato a sé molti giovani monaci.
Con il trattato di Losanna del 1923 viene sancita la definitiva indipendenza della penisola dell’Athos che oggi gode di una carta costituzionale con leggi e diritti autonomi.
Il Segreto dei monaci
Si dice che i monaci del monte Athos siano particolarmente longevi, estremamente lucidi e godano di ottima salute.
Il loro segreto, però, non risiede solo in un’alimentazione sana, una vita attiva e priva di vizi.
Nelle parole di padre Georghios Kapsanis, anziana guida spirituale del monastero di Grigoriou, risiede il vero segreto dei monaci.
“È il mistero che rende l’Athos non solo una montagna, ma la Santa Montagna.
Il Mistero è accessibile a tutti, siano essi athoniti o no, coloro che lo vogliono. L’approccio, comunque, significa ascesa; ascesa richiede astrazione, e l’astrazione richiede coraggio. Il modo in cui è organizzata la vita sull’Athos, l’architettura, la pittura, la natura, le pietre dei selciati, le campane, le tavole di legno che risuonano giorno e notte, l’ospitalità e le preghiere: tutte sono espressione di questo Mistero…”.
Il Monte Athos in Grecia ha racchiuso in sè un fascino e una storia incredibili, che solo chi ci mette piede potrà probabilmente davvero sentire. Chissà se prima o poi verrà tolto il veto alle donne?